Capitolo 1. Il Principio di Creazione

L'uomo ha molto penato, nel corso della sua lunga storia, per risolvere le questioni fondamentali sulla vita e l'universo. Nonostante ciò, fino ad ora, non è stato capace di fornire risposte soddisfacenti, perché nessuno ha mai conosciuto il principio originale della creazione dell'uomo e del cosmo. Inoltre, rimane da risolvere una questione ancora più basilare, riguardante non tanto l'esistenza risultante, quanto l'esistenza causale. Gli interrogativi sulla vita e l'universo, quindi, non possono trovare risposta, senza la comprensione della natura del Creatore, Dio. Il Principio di Creazione tratta estesamente tali questioni fondamentali.
 

SEZIONE 1
LE CARATTERISTICHE DUALI DI DIO E LA SUA CREAZIONE

1.1     LE CARATTERISTICHE DUALI DI DIO
 
Come possiamo conoscere la natura di Dio, che è un essere invisibile? Osservando il mondo da Lui creato. Per questa ragione San Paolo disse:

poiché le perfezioni invisibili di Lui, la Sua eterna potenza e divinità, si vedon chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere Sue; ond'è che essi sono inescusabili - Rm. 1:20-21

Proprio come l'opera di un artista è una manifestazione concreta della natura invisibile del suo autore, ogni cosa del creato si pone come manifestazione oggettiva sostanziale della natura invisibile di Dio, il Creatore. Così come possiamo intuire il carattere di un autore attraverso la sua opera, possiamo anche percepire il carattere di Dio osservando la Sua creazione. Per conoscere la natura di Dio, quindi, esaminiamo gli elementi comuni che possono essere ritrovati in tutta la creazione: qualsiasi cosa creata, per esistere, deve necessariamente realizzare una relazione tra positività e negatività, sia in sé stessa, che con altri esseri.
Per esempio, le particelle, che sono le componenti essenziali di tutta la materia, possono avere polarità positiva o negativa, o anche neutra se le due cariche opposte si neutralizzano a vicenda. Quando le due caratteristiche polari entrano in relazione, le particelle formano un atomo. Ogni atomo assume valenza positiva o negativa e questo gli permette di avere relazioni con altri atomi e formare con essi molecole di materia. La materia formata in questo modo, secondo la relazione tra le due caratteristiche, diventa nutrimento per gli animali e le piante, da cui viene assorbita. Tutte le piante esistono e si moltiplicano attraverso la relazione tra stame e pistillo, e lo stesso processo si verifica nel mondo animale attraverso la relazione tra maschio e femmina. Per ciò che riguarda l'uomo, Dio creò un maschio, Adamo, all'inizio; poi, vedendo che non era bene che l'uomo rimanesse solo (Gn. 2:18), creò una femmina, Eva, in posizione oggettiva nei confronti di Adamo. Così Dio, per la prima volta, vide che la Sua creazione era "molto buona" (Gn. 1:31).
Attraverso la dissociazione elettrolitica scopriamo che sia gli ioni positivi, che quelli negativi, sono formati dalla combinazione di protoni (particelle positive) ed elettroni (particelle negative). Anche lo stame e il pistillo, nel mondo vegetale, e il maschio e la femmina, nel mondo animale, esistono attraverso una relazione reciproca tra le caratteristiche duali interne, maschili e femminili, di ognuno di loro. Così, anche nel caso dell'uomo, esistono caratteristiche femminili latenti nell'uomo e caratteristiche maschili latenti nella donna.
Tutti gli esseri della creazione sono stati creati per esistere attraverso la relazione reciproca tra i propri aspetti duali. Così, in tutta la natura si hanno gli aspetti: dentro e fuori, interno ed esterno, davanti e dietro, destra e sinistra, sopra e sotto, alto e basso, forte e debole, lungo e corto, largo e stretto, est e ovest, sud e nord, e così via. Da ciò che abbiamo visto risulta chiaro, quindi, che ogni cosa esiste attraverso la relazione reciproca tra le essenze duali positive e negative. Ma va anche compreso che esiste una relazione reciproca ancora più fondamentale di questa. Qualsiasi cosa esistente possiede forma esteriore e carattere interiore. Chiamiamo song-sang il carattere interiore e hiong-sang la forma esteriore.1 Lo hiong-sang è visibile e riflette il song-sang, che è invisibile. Pur essendo invisibile, il song-sang possiede una certa struttura, che appare poi riprodotta visibilmente nello hiong-sang. Poiché song-sang e hiong-sang sono due aspetti reciproci dello stesso essere, possiamo dire che lo hiong-sang è un secondo song-sang ed insieme chiamarli caratteristiche duali.
L'uomo, ad esempio, consiste del corpo, che è la forma esteriore, e della mente, che è il carattere interiore. Il corpo visibile rispecchia la mente invisibile, per cui il corpo assume una forma che riproduce quella proiettata dalla mente. Per questa ragione, possiamo percepire cose che riguardano il carattere invisibile di un uomo e il suo destino, attraverso le sue apparenze esteriori. Chiamiamo quindi song-sang la mente e hiong-sang il corpo. Ancora, poiché mente e corpo sono due aspetti relativi alla stessa persona, il corpo può essere definito come una seconda mente, o un riflesso della mente. Chiamiamo entrambi, insieme, caratteristiche duali dell'uomo. Ora possiamo comprendere che ogni cosa esiste tramite una relazione reciproca tra le caratteristiche duali di song-sang e hiong-sang.
Qual'è, dunque, la relazione tra song-sang e hiong-sang? Il song-sang, invisibile, è la causa ed è in posizione soggettiva, mentre lo hiong-sang, visibile, è l'effetto del primo ed è in posizione oggettiva. Di conseguenza, la relazione reciproca che esiste tra i due è quella di interiore ed esteriore, causa ed effetto, soggetto e oggetto, verticale e orizzontale.
Prendiamo ancora l'uomo come esempio. Dato che mente e corpo corrispondono a carattere e forma, il corpo è una copia della mente e deve sottomettersi ai suoi comandi. Così l'uomo può dirigere la sua vita, seguendo la propria volontà e i propri scopi. La mente e il corpo, quindi, assumono una relazione reciproca di interiore ed esteriore, causa ed effetto, soggetto e oggetto, verticale e orizzontale. Nello stesso modo, tutte le cose della creazione, pur variando in complessità, hanno un song-sang invisibile, che corrisponde alla mente dell'uomo e, in posizione di causa e soggetto, controlla uno hiong-sang visibile, che corrisponde al corpo umano. Questa relazione tra mente e corpo permette ad ogni creatura di mantenere la propria esistenza, come essere con uno scopo determinato. Gli animali hanno un aspetto che corrisponde alla mente umana e che, come soggetto e causa, dirige il corpo dell'animale verso lo scopo determinato che è proprio dell'essere individuale che lo possiede. Anche le piante hanno un song-sang, che permette di mantenere le funzioni organiche.
Gli uomini possono unirsi, proprio perché hanno nella mente un fattore comune. Analogamente, gli ioni positivi e negativi si uniscono a formare una certa materia, grazie al fatto che in ogni ione ci sono aspetti song-sang e hiong-sang, che tendono ad unirsi, formando molecole. Inoltre, quando un elettrone ruota intorno a un protone, è perché entrambi contengono un aspetto di carattere che li dirige verso lo scopo comune di costituire un determinato atomo. La scienza moderna ci dice che le particelle che formano l'atomo consistono di energia. Sappiamo che nell'energia stessa dev'esserci un attributo di carattere, che la dirige verso lo scopo di costruire una particella. Proseguendo, dobbiamo arrivare a individuare un essere assoluto, come causa ultima dell'intero mondo della realtà. Questa causa, con i suoi carattere e forma supremi e unici, ha fatto sì che l'energia esistesse. Quest'esistenza suprema non può essere altro che la Causa Prima di tutte le esistenze, contenente gli assoluti e soggettivi carattere e forma. Chiamiamo Dio questa Causa Prima del nostro mondo esistente. Chiamiamo il carattere e la forma soggettivi di Dio Song-sang Originale e Hiong-sang Originale. Come ha rilevato San Paolo, quando esaminiamo gli elementi che sono comuni a tutte le cose create, giungiamo infine a comprendere che Dio è la Causa Prima della creazione e che Egli esiste come il Soggetto assoluto, avente caratteristiche sia di carattere che di forma originali.
Abbiamo già chiarito il fatto che ogni cosa, nella creazione, esiste soltanto grazie a un rapporto reciproco tra le sue caratteristiche duali di positività e negatività. Ne deriva naturalmente che Dio, in quanto Causa Prima di tutto il creato, esiste anch'Egli in virtù di un rapporto reciproco tra le caratteristiche di positività e negatività.

E Dio creò l'uomo a Sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina - Gn. 1:27

Questo passo ci spiega che Dio è il Soggetto assoluto, esistente con le duplici caratteristiche di positività e negatività. Qual è il rapporto tra le caratteristiche duali di carattere e forma e le caratteristiche duali di positività e negatività? Fondamentalmente, il Song-sang Originale e lo Hiong-sang Originale di Dio assumono ognuno un rapporto reciproco con entrambe, la Sua positività originale e la Sua negatività originale. La positività originale e la negatività originale di Dio sono pertanto attributi del Suo Song-sang Originale e del Suo Hiong-sang Originale. Inoltre, il rapporto tra positività e negatività è analogo a quello che esiste tra carattere e forma; così, anche tra positività e negatività esiste un rapporto reciproco di interiore ed esteriore, causa ed effetto, soggetto e oggetto, verticale e orizzontale. Per questo motivo, troviamo scritto che Dio creò la donna, Eva, come oggetto dell'uomo, prelevando una costola da Adamo (Gn. 2:22). In questo senso, possiamo chiamare la positività e la negatività di Dio rispettivamente mascolinità e femminilità di Dio.
L'universo si completa ponendo Dio al suo centro, nello stesso modo in cui l'uomo raggiunge la perfezione centrandosi sulla propria mente. L'universo costituisce così un perfetto corpo organico, che si muove e si stabilisce in completa conformità al fine creativo di Dio e, come tale, deve avere un proprio carattere interiore e una propria forma esteriore: il carattere interiore è Dio, e la forma esteriore è costituita dall'universo fisico. Per questo motivo, Dio disse che l'uomo, che è il centro dell'universo, fu fatto a Sua immagine e somiglianza (Gn. 1:27). Dio, che da prima della creazione esisteva come soggetto interiore maschile, creò quindi l'universo come Suo oggetto esteriore femminile. San Paolo dice che l'uomo è "immagine e gloria di Dio" (1 Cor. 11:7), confermando la veridicità di questo principio. Poiché Dio è il soggetto maschile di carattere interiore, lo chiamiamo "Padre Nostro", enfatizzando l'aspetto mascolino della Sua natura.
Riassumendo, sappiamo che Dio è il Soggetto, in cui si fondono le caratteristiche duali di Song-sang Originale e Hiong-sang Originale e, nello stesso tempo, quelle di mascolinità interiore originale e femminilità esteriore originale. In rapporto all'intera creazione, Dio è il soggetto interiore maschile.
 
1.2     LA RELAZIONE TRA DIO E L'UNIVERSO
 
Abbiamo fin qui appreso che ogni singola creatura è un oggetto sostanziale di Dio, come forma manifesta delle caratteristiche originali invisibili di Dio stesso. Ogni oggetto sostanziale è chiamato corpo individuale di verità. L'uomo, in quanto oggetto sostanziale di Dio, creato quindi a Sua immagine, è chiamato corpo individuale di verità in immagine. Tutte le altre creature, come oggetti sostanziali simbolici di Dio, creati a Sua immagine indiretta, prendono il nome di corpi individuali di verità simbolici.
I corpi individuali di verità, essendo concrete manifestazioni delle caratteristiche duali di Dio, possono essere suddivisi in elementi positivi, che richiamano la mascolinità interiore originale di Dio, ed elementi negativi, che richiamano la femminilità esteriore originale di Dio. Inoltre, ogni corpo individuale di verità, essendo l'oggetto sostanziale di Dio e riproducendo quindi il carattere interiore originale e la forma esteriore originale di Dio, possiede in sé le caratteristiche duali di song-sang e hiong-sang e, di conseguenza, quelle di positività e negatività.
Alla luce di questa comprensione, possiamo riassumere il rapporto tra Dio e la creazione in questo modo: l'universo è l'oggetto sostanziale di Dio, composto da corpi individuali di verità, ognuno manifestazione unica delle caratteristiche duali di Dio in immagine oppure in simbolo, in conformità al Principio di Creazione. In altre parole, le qualità divine, nella loro dualità, sono manifestate in tutte le entità oggetto, e precisamente come incarnazione simbolica, nelle cose della creazione, e come incarnazione in immagine, in ogni essere umano. La relazione tra Dio e l'universo è simile a quella tra song-sang e hiong-sang ed è quindi una relazione tra caratteristiche duali: interiore ed esteriore, causa ed effetto, soggetto e oggetto, verticale e orizzontale.
Esaminiamo ora la teoria fondamentale del Libro dei Mutamenti (I Ching), che è al centro della filosofia orientale, dal punto di vista del Principio di Creazione. Secondo questo libro, il fondamento dell'universo è Taeguk (Principio primo), da cui derivano yang e yin (positività e negatività). Yang e yin danno poi origine allo O-haeing (cinque elementi: metallo, legno, acqua, fuoco e terra). Tutte le cose sono state create dallo O-haeing. Positività e negatività prese insieme vengono chiamate Tao. Il Tao è definito come la Via o la Parola. In altri termini, Taeguk ha dato origine alla Parola (principio creativo) e la Parola ha dato origine a tutte le cose. Taeguk è pertanto la causa prima e la causa ultima di ogni esistenza nonché il nucleo unificato di positività e negatività.
La Parola era con Dio, e la Parola era Dio ... ogni cosa è stata fatta attraverso di lei - Gv. 1:1,3
Se confrontiamo queste parole della Bibbia con la teoria dei Mutamenti, vediamo che Taeguk, come soggetto che contiene in sé positività e negatività, rappresenta Dio e le Sue caratteristiche duali. Secondo il principio della creazione, la Parola (Verbum, Logos) consiste anch'esso di una duplice essenza, e lo stesso vale per l'universo, creato dalla Parola. Di conseguenza, l'affermazione del Libro dei Mutamenti, secondo cui positività e negatività insieme costituiscono la Parola, è valida. Tuttavia, il Libro dei Mutamenti, che osserva l'universo esclusivamente dal punto di vista della positività e della negatività, non spiega il fatto che tutte le cose hanno in sé un carattere interiore e una forma esteriore. Di conseguenza, esso si limita a constatare che Taeguk è il soggetto avente in sé positività e negatività, senza riconoscerne le caratteristiche duali di carattere interiore originale e forma esteriore originale. Il Libro dei Mutamenti non rivela che Taeguk è un Dio avente una propria individualità. Abbiamo cosi appreso che il fondamento della filosofia orientale, contenuto nel Libro dei Mutamenti, può essere spiegato, in via ultima e definitiva, soltanto attraverso il Principio di Creazione.

SEZIONE 2
LA FORZA PRIMA UNIVERSALE, L'AZIONE DI DARE E AVERE, LA BASE DELLE QUATTRO POSIZIONI

2.1     LA FORZA PRIMA UNIVERSALE
 
Dio, Creatore di tutte le cose esistenti, è la realtà assoluta, eternamente autoesistente, che trascende il tempo e lo spazio (Es. 3:14). Perciò, anche l'energia fondamentale del Suo essere dev'essere assoluta ed eternamente autoesistente e, allo stesso tempo, dev'essere la fonte di tutte le forze che consentono alle cose del creato di esistere. Chiamiamo quest'energia fondamentale Forza Prima Universale.
 
2.2     L'AZIONE DI DARE E AVERE
 
In ogni essere, quando il soggetto e l'oggetto, tramite la Forza Prima Universale,  stabiliscono un modello correlativo, si sviluppa un rapporto di dare e ricevere, dal quale si generano le forze necessarie per l'esistenza, la moltiplicazione e l'azione di quell'essere. Il processo di sviluppo di tali forze viene chiamato azione di dare e avere. La Forza Prima Universale e la forza dell'azione di dare e avere sono tra loro in un rapporto reciproco di causa ed effetto, interiore ed esteriore, soggetto e oggetto. Di conseguenza, la Forza Prima Universale è verticale, mentre la forza dell'azione di dare e avere è orizzontale.
Cerchiamo ora di approfondire la nostra ricerca su Dio e sulla creazione, dal punto di vista della Forza Prima Universale e dell'azione di dare e avere.  Dio ha in sé caratteristiche duali sempiterne. Tra queste, tramite la Forza Prima Universale, si forma un modello correlativo, che si sviluppa in un'azione di dare e avere eterna. La forza che scaturisce da quest'azione di dare e avere fa sì che le caratteristiche duali formino una base correlativa eterna, che è la fondazione per l'esistenza eterna di Dio, e Gli permette inoltre di generare tutte le forze necessarie per la creazione e il sostegno dell'universo. Nello stesso modo, in ogni singola cosa creata, tramite la Forza Prima Universale, si forma un modello correlativo tra le caratteristiche duali interne ad essa, che conduce allo sviluppo dell'azione di dare e avere. Questa produce la forza che porta alla formazione di una base correlativa tra le due essenze, che costituisce la fondazione per l'esistenza di quell'individuo, e gli permette di prendere la posizione oggettiva nei confronti di Dio e generare da sé tutte le forze necessarie per la propria vita.
Ecco alcuni esempi. Un atomo viene ad esistere tramite l'azione di dare e avere che si svolge tra protoni ed elettroni, cioè la fusione. Una molecola esiste tramite l'azione di dare e avere tra uno ione positivo e uno negativo, che causa una reazione chimica. L'elettricità si produce tramite l'azione di dare e avere tra cariche elettriche positive e negative, che dà luogo all'azione elettrica. Tutte le piante si moltiplicano tramite l'azione di dare e avere tra stame e pistillo. Gli animali continuano a esistere e si moltiplicano attraverso l'azione di dare e avere tra maschio e femmina. Anche la coesistenza tra il regno animale e quello vegetale è resa possibile dall'azione di dare e avere, per cui le piante danno agli animali l'ossigeno e gli animali restituiscono loro anidride carbonica. I fiori offrono alle api il nettare, e le api impollinano i fiori. Se esaminiamo i corpi celesti, troviamo che il sistema solare esiste tramite l'azione di dare e avere tra sole e pianeti. Anche il sole e la luna possono mantenere i loro movimenti orbitali tramite l'azione di dare e avere. Il corpo umano si mantiene in vita attraverso l'azione di dare e avere che si svolge tra arterie e vene, inspirazione ed espirazione, sistema simpatico e parasimpatico. L'individuo può realizzare lo scopo della propria esistenza tramite l'azione di dare e avere tra mente e corpo. C'è azione di dare e avere tra marito e moglie in una famiglia, tra individui nella società, tra governo e popolo in una nazione, e tra nazioni nel mondo.
Per quanto l'uomo possa essere stato malvagio, in tutte le epoche e in tutti i luoghi, nella parte più profonda del suo io conserva pur sempre il potere della coscienza che, sempre all'opera, lo spinge a vivere per il bene e la giustizia. Nessuno può impedire a questo potere di operare dentro di noi. Esso fa sì che proviamo rimorso, nel momento in cui commettiamo il male. Se nell'uomo caduto non fosse rimasta la coscienza, la Provvidenza divina di restaurazione sarebbe stata impossibile. Da dove prende origine questo potere della coscienza? Dato che ogni forza proviene dall'azione di dare e avere, quella della coscienza non può fare eccezione. La coscienza può operare perché si pone come oggetto rispetto ad un determinato partner soggettivo, col quale forma un modello correlativo, che porta quindi alla realizzazione dell'azione di dare e avere tra i due. Tale partner soggettivo della coscienza è Colui che chiamiamo Dio.
La Caduta dell'uomo è consistita nel fatto che l'uomo ha tagliato la propria relazione con Dio, non è riuscito a raggiungere la completa unità con Lui, ed ha invece iniziato un rapporto di dare e avere con Satana, formando una base di unità con quest'ultimo. Gesù, perfezionando la propria relazione con Dio, si è unito completamente con Lui e si è manifestato come Suo Figlio unigenito. Così l'uomo caduto, quando si unisce a Gesù in una completa relazione di dare e avere, recupera la propria natura originale, così come Dio l'aveva creata, e può ristabilire il suo rapporto con Dio, fino ad unirGlisi pienamente. Per questo Gesù è il Mediatore dell'uomo caduto, ed è la via, la verità e la vita. Gesù è venuto per servire l'umanità con amore e sacrificio, fino al punto di donare la propria vita, in modo che chi si rivolge a lui con fede "non perisca, ma abbia vita eterna" (Gv. 3:16).
Il Cristianesimo è la religione dell'amore, che guida l'uomo a ristabilire il collegamento verticale di dare ed avere con Dio, e quello orizzontale coi propri simili, mediante l'amore ed il sacrificio, con Gesù al centro. Gli insegnamenti e gli atti di Gesù furono intesi a quest'unico scopo, come egli stesso disse in numerose occasioni:
Non giudicate acciocché non siate giudicati; perché col giudicio col quale giudicate sarete giudicati; e con la misura onde misurate sarà misurato a voi - Mt. 7:1-2
Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge ed i profeti - Mt. 7:12
Chiunque adunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io riconoscerò lui davanti al Padre mio, che è nei cieli - Mt. 10:32
Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto - Mt. 10:41
E chi avrà dato da bere soltanto un bicchier d'acqua fresca ad uno di questi piccoli, perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà punto il suo premio - Mt. 10:42
 
2.3     LA BASE DELLE QUATTRO POSIZIONI NELLA QUALE SI REALIZZA LO SCOPO DEI TRE OGGETTI TRAMITE L'AZIONE DI ORIGINE-DIVISIONE-UNIONE
 
2.3.1   L'AZIONE DI ORIGINE-DIVISIONE-UNIONE
 
Quando, tramite la Forza Prima Universale, le essenze duali di Dio stabiliscono il modello correlativo e quindi l'azione di dare e avere, si sviluppa l'energia che genera il processo della moltiplicazione, nel quale la duplice essenza si divide in due oggetti sostanziali centrati su Dio. Assumendo uno la posizione partner soggettivo e l'altro di partner oggettivo, ancora attraverso la Forza Prima Universale, essi stabiliscono a loro volta un modello correlativo e quindi un'azione di dare e avere, che porta alla formazione di un corpo unificato, che prende la posizione oggettiva nei confronti di Dio. Chiamiamo quindi azione di origine-divisione-unione, il processo in cui da Dio, in quanto origine, due entità si manifestano separate, per poi tornare a formare un corpo unificato.
 
2.3.2   I TRE SCOPI OGGETTIVI
 
Nell'azione di origine-divisione-unione, con l'origine al centro, avviene la divisione in due nature sostanziali, soggetto e oggetto, che si ricompongono poi in un corpo unificato. Si formano così quattro posizioni e un triplo modello oggettivo, in cui, quando uno qualsiasi dei quattro elementi prende la posizione soggettiva, gli altri tre assumono la posizione oggettiva nei suoi confronti. Quando avviene l'azione di dare e avere tra tutti i quattro componenti, ognuno di essi, assumendo di volta in volta il ruolo centrale soggettivo, permette di completare lo scopo dei tre oggetti.
 
2.3.3   LA BASE DELLE QUATTRO POSIZIONI
 
In forza dell'azione di origine-divisione-unione, l'origine si divide in due oggetti sostanziali, che assumono rispettivamente i ruoli di soggetto e oggetto, per riunirsi poi in un corpo unificato. Quando infine lo scopo dei tre oggetti si completa, viene a stabilirsi la base delle quattro posizioni.
Tale base è l'origine del significato del numero quattro e, come risultato del compimento dello scopo dei tre oggetti, anche del numero tre. Poiché la base delle quattro posizioni si completa nelle tre fasi di origine-divisione-unione, come ad esempio nel caso di Dio, marito, moglie e figli, essa è anche la radice del principio dei tre stadi. Abbiamo anche la base del significato del numero dodici, in quanto a ognuna delle quattro posizioni che diventa centrale, ne corrispondono altre tre, che assumono un ruolo oggettivo, per cui la somma totale degli oggetti possibili è dodici. La base delle quattro posizioni è la base fondamentale del bene, che completa lo scopo della creazione e che permette a Dio di operare in tutto il creato, generando le forze necessarie all'esistenza di ogni essere. Quindi, in conclusione, la base delle quattro posizioni è il fine eterno della creazione di Dio.
 
2.3.4   LE CONDIZIONI D'ESISTENZA DELLA BASE DELLE QUATTRO POSIZIONI
 
Qualsiasi cosa esistente, che abbia completato la base delle quattro posizioni realizzando lo scopo dei tre oggetti attraverso l'azione di origine-divisione-unione, inizia un movimento sferico, che gli permette di esistere tridimensionalmente. Esaminiamone ora il motivo.
Quando, nell'azione di origine-divisione-unione, la duplice essenza di Dio si divide e si manifesta in due oggetti sostanziali, di cui uno funge da partner soggettivo e l'altro da partner oggettivo, questi entrano in relazione e stabiliscono un modello correlativo. Si sviluppa quindi un'azione di dare e avere, in cui il partner oggettivo si centra sul partner soggettivo, attraverso l'equilibrio tra forza centrifuga (dare) e forza centripeta (ricevere). Inizia così un movimento rotatorio del partner oggettivo intorno al partner soggettivo, che porta alla formazione di un corpo unificato. Seguendo lo stesso principio, il partner soggettivo diviene a sua volta oggetto nei confronti di Dio, ruotandoGli intorno fino a formare con Lui un corpo unificato. Quindi, nel momento in cui il partner oggettivo forma un corpo unico col partner soggettivo, tale corpo unico diviene l'oggetto sostanziale di Dio, riflettendo le Sue essenze duali. Per questo motivo, soltanto quando si unisce al proprio partner soggettivo, il partner oggettivo può diventare tale rispetto a Dio.
Inoltre, il partner soggettivo e il partner oggettivo, che costituiscono le caratteristiche duali di tale oggetto sostanziale di Dio, producono un movimento circolare continuo, in virtù dello stesso principio dell'azione di dare e avere, il cui centro è il partner soggettivo. Il movimento circolare si sviluppa su un'orbita piana specifica, che ha cioè modalità inerenti a quei particolari soggetto e oggetto. Inoltre, poiché l'angolo del piano orbitale varia costantemente, mantenendo comunque sempre il soggetto al centro, si arriva alla fine a un movimento sferico. Di conseguenza, tutti gli esseri che hanno completato la base delle quattro posizioni ruotano secondo un movimento circolare e sferico, conferendo all'esistenza un carattere tridimensionale.
Esaminiamo l'esempio del sistema solare. Col sole come soggetto e i pianeti in posizione oggettiva, si stabilisce un modello correlativo, che sfocia nell'azione di dare e avere. Per effetto dell'equilibrio tra forza centripeta e forza centrifuga, quindi, ciascun pianeta attua un movimento di rivoluzione attorno al sole, che porta alla formazione di quel corpo unificato che è il sistema solare. La terra, che è in sé un corpo composto di caratteristiche duali, non è l'unica a ruotare sul proprio asse. Il sole e i pianeti che la circondano, essendo a loro volta corpi composti di essenze duali, ruotano anch'essi attorno al proprio asse. Il movimento circolare del sistema solare, causato dall'azione di dare e avere tra il sole e i pianeti, non avviene sempre su un unico piano, ma cambia costantemente l'angolo dell'orbita intorno al sole. È così che il sistema solare, eseguendo questo movimento sferico, diventa tridimensionale. Nello stesso modo, gli innumerevoli corpi celesti, che col proprio movimento circolare e sferico esistono tridimensionalmente, attraverso la relazione reciproca di dare e avere, diventano un corpo unificato - l'universo - che, secondo lo stesso principio, si muove sfericamente ed esiste così in forma tridimensionale.
Quando un protone e un elettrone, costituendo una base correlativa, iniziano un'azione di dare e avere col protone come centro, si verifica un movimento circolare che li fonde in una sola unità, dando così origine a un atomo. Poiché sia il protone che l'elettrone possiedono caratteristiche duali, anch'essi si muovono secondo un movimento costante proprio. Di conseguenza, il movimento circolare causato dall'azione di dare e avere tra protone ed elettrone non avviene su un unico piano orizzontale, ma cambia costantemente il proprio angolo di rivoluzione, così da divenire movimento sferico. Anche l'atomo, così, esiste in forma tridimensionale. La forza magnetica che si produce tra polo elettrico positivo e polo elettrico negativo, in base allo stesso principio, agisce anch'essa sfericamente.
Prendiamo come ulteriore esempio l'uomo. Il corpo, nella posizione di oggetto, stabilisce una base correlativa con la mente, in posizione di soggetto. Nella conseguente relazione di dare e avere, il corpo esegue un'azione circolare intorno alla mente, fino alla completa unità tra di essi. La mente, poiché a sua volta è in posizione di oggetto rispetto a Dio, Gli ruota intorno e coinvolge nella rotazione anche il corpo, col quale ha formato un'unica entità. In quel momento l'individuo, cui tali mente e corpo appartengono, diventa l'oggetto sostanziale di Dio, immagine delle Sue caratteristiche duali, e completa così lo scopo di creazione. Nello stesso tempo, poiché sia il corpo che la mente contengono caratteristiche duali, anche in essi si verifica un movimento costante che, combinato col movimento circolare generato dall'azione di dare e avere tra mente e corpo, fa sì che l'angolo cambi costantemente, arrivando infine a formare un movimento sferico al cui centro sta Dio. Pertanto, l'uomo in cui è adempiuto lo scopo della creazione è un essere tridimensionale, che vive costantemente un'esistenza guidata dal movimento sferico centrato su Dio, e diventa così capace di dominare anche il mondo invisibile dello spirito.2
Analogamente, quando soggetto e oggetto, nell'azione di dare e avere, formano un'orbita tridimensionale e passano così dal movimento circolare su un piano orizzontale al movimento sferico, viene a manifestarsi la bellezza della creazione. L'infinita varietà, in cui le meraviglie della natura appaiono, dipende quindi dalla differenza di materia, forma, condizioni, direzione, angolo e grado di energia cinetica, coinvolti nell'azione di dare e avere. Poiché ogni esistenza ha i propri song-sang e hiong-sang, l'analogo movimento sferico contiene anch'esso questi stessi requisiti di carattere e di forma. Di conseguenza, nello stesso centro del movimento vi sono sia il centro del song-sang che il centro dello hiong-sang, che hanno tra loro la stessa relazione che esiste tra song-sang e hiong-sang. Quale potrà essere il centro ultimo di questo movimento sferico? Il centro della creazione, nata per essere l'oggetto sostanziale simbolico della duplice essenza di Dio, è l'uomo. Dio, nello stesso tempo, è il centro di tutti gli uomini, che sono stati creati a Sua immagine per essere i Suoi oggetti sostanziali. Perciò, il centro ultimo del movimento sferico di tutto l'universo è Dio.
Approfondiamo ancora questo argomento. Ogni oggetto sostanziale di Dio contiene in sé un partner soggettivo e un partner oggettivo, col primo che funge da centro. Di conseguenza, anche il centro del corpo unificato di soggetto ed oggetto risiede nel partner soggettivo. Essendo comunque Dio il centro ultimo di quel soggetto, Egli sarà anche il centro ultimo del corpo unificato. Pertanto, quando i tre oggetti di Dio stabiliscono una base di reciprocità, e i loro tre centri si uniscono centrandosi su Dio, attraverso l'azione di dare e avere, viene realizzato lo scopo dei tre oggetti, e viene completata la base delle quattro posizioni. Di conseguenza, il centro ultimo della base delle quattro posizioni è Dio.
Ogni singola cosa creata, che realizza la base delle quattro posizioni, è un'incarnazione individuale della verità. Come abbiamo accennato, quest'ultima può esistere in due forme: corpo individuale di verità in immagine (l'uomo) e corpo individuale di verità in simbolo (tutte le cose create eccettuato l'uomo). L'universo è formato da un numero infinito di singole incarnazioni della verità, ordinatamente collegate, dalla creatura di grado più basso a quella di grado più elevato, e tra di esse l'uomo esiste come il più alto corpo individuale di verità.
Anche qui, ciascuna singola incarnazione della verità si muove in senso sferico, con le incarnazioni della verità di grado più basso in posizione oggettiva rispetto a quelle di grado più alto. Il centro del movimento sferico dell'oggetto risiede nella singola incarnazione della verità che occupa la posizione di soggetto a livello più alto. Analogamente, i centri delle innumerevoli singole incarnazioni simboliche della verità sono connessi gli uni agli altri, in ordine, dai più bassi ai più alti, con l'uomo, corpo individuale di verità in immagine, nella posizione centrale e più elevata.
Illustriamo quanto abbiamo detto con un esempio. La scienza odierna osserva che le particelle elementari che costituiscono la materia sono a loro volta formate di energia. Esaminando il fine dell'esistenza dei singoli corpi di verità che costituiscono il mondo materiale, ai diversi livelli, possiamo comprendere che l'energia esiste per formare particelle elementari, queste per formare l'atomo, questo per formare la molecola, che forma poi la materia, il cui scopo, alla fine, è quello di formare l'universo. Ripetendo, lo scopo del movimento dell'energia è la particella, quello della particella l'atomo, quello dell'atomo la molecola, quello della molecola la materia ed lo scopo della materia è formare l'intero universo.
Per quale scopo esiste l'universo, e qual è il suo centro? La risposta non può essere che una: l'uomo. Per questo motivo Dio, appena creato l'uomo, gli disse di dominare la creazione (Gn. 1:28). Se non ci fosse l'uomo, potremmo paragonare il creato a un museo senza visitatori. Le opere esposte nel museo possono mostrare, di fronte alla storia, il valore della propria esistenza, soltanto quando l'uomo le apprezza, le ama, ne trae diletto, e stabilisce con esse un legame interiore. Se non ci fosse un uomo ad apprezzarle, che significato avrebbe la loro esistenza? Lo stesso vale nel caso dell'intero universo, di cui l'uomo è il centro.
È solo tramite l'uomo che le cose create si ricollegano in un fine unitario. L'esistenza di questo rapporto diventa evidente quando l'uomo indaga e chiarisce la fonte e la natura di tutte le forme di materia che costituiscono l'intero creato. Soltanto l'uomo studia e classifica il vero carattere degli animali, delle piante, così come delle costellazioni e di tutto ciò che costituisce l'universo. La presenza dell'uomo come centro fa sì che le cose della creazione abbiano un rapporto organico reciproco le une con le altre. Le sostanze assorbite dal corpo umano vengono trasformate nei costituenti essenziali, che mantengono in esso le funzioni fisiologiche, mentre l'intero creato fornisce gli elementi per il benessere dell'uomo. In questi rapporti l'uomo riveste la posizione di centro hiong-sang dell'universo, ma esistono nello stesso tempo altri rapporti, nei quali l'uomo riveste la posizione centrale di tipo song-sang. Possiamo chiamare quelli del primo tipo rapporti fisici, e quelli del secondo rapporti mentali o rapporti spirituali. Gli elementi fisiologici dell'uomo, formati di sostanza materiale, rispondono all'intelletto, alle emozioni e alla volontà della sua mente. Ciò sta a indicare che nella materia devono esistere taluni elementi, attraverso i quali essa può rispondere e reagire all'intelletto, alle emozioni e alla volontà dell'uomo. Tali elementi formano il carattere interiore della materia, che fa sì che ogni cosa creata possa rispondere all'intelletto, alle emozioni e alla volontà dell'uomo, anche se il grado della risposta può variare. E l'uomo può inebriarsi della bellezza della natura e sperimentare il mistero di sentirsi in unità ed armonia con essa, proprio perché  è il centro del carattere interiore della creazione. Così, l'uomo è stato creato per essere il centro dell'intera creazione, e il punto in cui Dio e l'uomo diventano un corpo unico è quello in cui troviamo il centro del macrocosmo.
Esaminiamo ora la posizione dell'uomo come centro del cosmo da un altro punto di vista. Come vedremo successivamente più in dettaglio, l'uomo riassume in sé tutti gli aspetti sostanziali di quello che chiamiamo genericamente macrocosmo, e cioè l'insieme del mondo invisibile e di quello visibile. Inoltre, come abbiamo già visto, ogni creatura del macrocosmo può essere classificata come soggetto od oggetto. Possiamo quindi giungere alla conclusione che se Adamo ed Eva, creati come progenitori del genere umano, avessero raggiunto la perfezione, sarebbero diventati l'uno la personificazione sostanziale di tutti gli elementi soggettivi della creazione e l'altra la personificazione sostanziale di tutti gli elementi oggettivi della creazione. Adamo ed Eva, creati da Dio per crescere insieme fino al dominio della creazione, si sarebbero qualificati rispettivamente come signore di tutti i soggetti e signora di tutti gli oggetti; poi, formando un'unica entità come coppia, sarebbero stati il centro sostanziale, e avrebbero dominato tutto il creato, costituito da soggetti e oggetti.
Poiché gli esseri umani furono creati come centro del movimento armonico dell'universo, Adamo ed Eva erano il centro sostanziale di tutte le caratteristiche duali della creazione. Realizzando la loro perfezione e diventando una sola, armoniosa entità come coppia, Adamo ed Eva avrebbero fatto sì che l'intero universo, anch'esso creato in dualità, si muovesse in armonia. Il punto in cui Adamo ed Eva si fossero congiunti in un solo corpo come coppia perfetta sarebbe stato anche il punto in cui Dio, soggetto dell'amore, e l'uomo, oggetto della bellezza, sarebbero diventati un'unica entità, stabilendo il centro del bene e completando in esso lo scopo di creazione. In quel punto Dio, nella posizione di genitore, avrebbe dimorato con l'uomo perfetto, Suo figlio, e riposato con lui eternamente. Quel centro sarebbe divenuto l'oggetto dell'amore eterno di Dio, che ne avrebbe ricevuto stimoli di felicità per tutta l'eternità. Il luogo in cui la Parola di Dio si fosse realizzata sostanzialmente per la prima volta sarebbe diventato il centro della verità e della mente originale dell'uomo, e avrebbe guidato l'uomo nella direzione dello scopo della creazione. Nello stesso modo la creazione, una volta che l'uomo avesse realizzato la propria perfezione e formato una coppia, con Dio al centro, avrebbe iniziato un movimento sferico centrato sulla base delle quattro posizioni, uniformandosi al suo scopo. Invece, a causa della Caduta dell'uomo, il creato ha perduto il proprio centro e geme in attesa del giorno in cui i figli di Dio - e cioè gli uomini che abbiano restaurato la natura data loro in origine - verranno ad assumere la loro posizione centrale (Rm. 8:19-22).
 
2.4     L'ONNIPRESENZA DI DIO
 
Da quanto abbiamo finora esposto, abbiamo compreso che la base delle quattro posizioni, nella quale si è completato lo scopo dei tre oggetti, tramite l'azione di origine-divisione-unione, realizza un movimento sferico centrato su Dio e diventa un solo corpo con Lui. Questa è la base fondamentale che permette a Dio di operare in ogni essere e permette ad ogni essere di trarre la forza per la propria esistenza. Nello stesso modo, se consideriamo il mondo in cui si è realizzato l'ideale di creazione, tutte le creature individuali, che sono l'incarnazione del Song-sang Originale e dello Hiong-sang Originale di Dio, realizzando un movimento sferico, formano la base fondamentale che permette a Dio di operare. È così che Dio può essere onnipresente in un creato unificato.
 
2.5     LA MOLTIPLICAZIONE DELLA VITA
 
Una specie, per continuare ad esistere, deve moltiplicarsi. La moltiplicazione avviene tramite l'azione di origine-divisione-unione conseguente all'azione di dare e avere. Nel mondo vegetale, ad esempio, dal seme del fiore derivano lo stame ed il pistillo che, attraverso l'azione di dare e avere, si moltiplicano nuovamente e producono nuovi semi. Anche nel mondo animale, il maschio e la femmina crescono e danno vita alla prole, moltiplicandosi attraverso l'azione di dare e avere. Infine, anche la divisione cellulare, sia degli animali che delle piante, avviene tramite l'azione del dare e avere. Qualsiasi meta perseguiamo, il corpo cerca di realizzarla seguendo la mente, così attraverso l'azione di dare e avere il corpo e la mente entrano in sintonia come due compagni. Quando, tra amici, si svolge una corretta azione di dare e avere, l'amicizia aumenta. Da questo punto di vista, il Song-sang Originale e lo Hiong-sang Originale del Dio invisibile, realizzando l'azione di dare e avere focalizzati sullo scopo di creazione, generano sostanzialmente lo sviluppo e la moltiplicazione nel creato.
 
2.6     IL MOTIVO PER CUI OGNI ESSERE È FORMATO DA UNA DUPLICE ESSENZA
 
Per esistere, ogni cosa ha bisogno di energia, che può provenire soltanto dall'azione di dare e avere. Nessuna cosa, però, può svolgere l'azione di dare e avere da sola: per generare l'energia necessaria per l'esistenza, occorre che ci siano un soggetto e un oggetto tra i quali possa aver luogo l'azione di dare e avere.
Ogni movimento che segua un percorso rettilineo deve necessariamente avere una fine, e perciò nessun essere che proceda con questo tipo di movimento può esistere eternamente. Ecco perché, per poter esistere eternamente, ogni cosa deve seguire un movimento circolare, e perché questo possa prodursi, deve aver luogo l'azione di dare e avere tra un soggetto e un oggetto. Di conseguenza Dio stesso, per poter esistere eternamente, è dotato di una duplice essenza, e la Sua creazione, che è il Suo oggetto eterno, per poter assumere la caratteristica dell'eternità, deve riflettere la duplice essenza di Dio. Così anche il tempo mantiene la propria eternità, passando attraverso cicli periodici.
 

SEZIONE 3
LO SCOPO DI CREAZIONE

 
3.1     LO SCOPO DELLA CREAZIONE DELL'UNIVERSO
 
Alla fine di ogni nuova creazione, il libro di Genesi riporta:
 

E Dio vide che questo era buono - Gn. 1:4-31

 
Possiamo quindi comprendere come Dio abbia creato ogni cosa affinché diventasse un oggetto di bontà. Dio avrebbe voluto ammirare ogni Sua creatura e provare gioia. Come dovrebb'essere allora la creazione, per dare a Dio il massimo della felicità? Dopo aver creato l'universo, alla fine, Dio creò l'uomo secondo il modello del Suo Song-sang e del Suo Hiong-sang, e gli diede la capacità di provare tutti i sentimenti possibili: così Dio, osservandolo, avrebbe provato la gioia più intensa. Nel creare Adamo ed Eva, Dio diede loro tre grandi benedizioni:
Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra - Gn. 1:28
Se l'uomo, seguendo quella promessa, avesse raggiunto la felicità nel Regno di Dio, anche Dio stesso avrebbe provato la massima felicità. Come avrebbero potuto compiersi le tre grandi benedizioni di Dio? Soltanto con la realizzazione della base delle quattro posizioni, e cioè la base fondamentale della creazione. Dio creò l'universo per sperimentare gioia quando l'uomo, primo fra tutte le creature, avesse completato la base delle quattro posizioni centrata su Dio, e quindi le tre grandi benedizioni, realizzando il Regno dei Cieli, che è lo scopo del bene. Perciò, il fine dell'esistenza dell'universo, centrato sull'uomo, è rendere gioia a Dio.
Come abbiamo già spiegato, l'aspetto centrale d'ogni esistenza è costituito dal carattere interiore e dalla forma esteriore. Ogni essere ha in sé due scopi, verso cui si dirige: uno interiore e l'altro esteriore. Il rapporto tra essi è esattamente lo stesso che intercorre, in ogni singolo essere, tra song-sang e hiong-sang: lo scopo legato all'aspetto song-sang è rivolto verso l'insieme, e quello legato all'aspetto hiong-sang verso l'individuo. L'uno e l'altro sono collegati da un rapporto di causa ed effetto, interiore ed esteriore, soggetto e oggetto. Tuttavia, non ci può essere uno scopo individuale separato da quello dell'insieme, né uno scopo dell'insieme che non garantisca quello del singolo. Così, tutte le creature dell'universo costituiscono un unico enorme organismo, animato da questo duplice fine.
 
3.2     L'OGGETTO DI BONTÀ PER LA GIOIA DI DIO
 
Per comprendere più precisamente le questioni riguardanti lo scopo di creazione di Dio, esaminiamo prima come si produce la gioia. La gioia non ha origine da un individuo isolato: essa si produce dalla relazione con un oggetto, invisibile o sostanziale che sia, in cui si possano vedere riflessi e sviluppati i propri song-sang e hiong-sang, e dallo stimolo della percezione dei propri song-sang e hiong-sang. Ad esempio, la gioia di un artista si manifesta quando questi è stimolato da un proprio progetto - sia che questo rimanga un oggetto interiore, sia che venga realizzato sotto forma di dipinto, scultura o altro - per cui egli vede riflessi in tale opera i propri song-sang e hiong-sang. Tuttavia, finché il progetto rimane un oggetto interiore, lo stimolo che ne deriva non è sostanziale, e perciò neanche la gioia può essere sostanziale. L'uomo, sotto questo profilo, è completamente simile a Dio, il quale prova gioia quando è stimolato da un oggetto sostanziale, nel quale vede riflessi i propri song-sang e hiong-sang originali.
Come abbiamo già spiegato in precedenza, quando si realizza il Regno dei Cieli, attraverso il compimento delle tre grandi benedizioni e lo stabilirsi della base delle quattro posizioni, questo diventa proprio l'oggetto di bene che permette a Dio di provare gioia. Dobbiamo ora comprendere come ciò possa accadere, come cioè possa venire ad esistere l'oggetto di bene che dà gioia a Dio.
La prima benedizione di Dio consiste nella perfezione della personalità. Perché un individuo raggiunga tale perfezione, la mente e il corpo, che sono manifestazioni separate e oggettive delle caratteristiche duali di Dio, devono unirsi completamente attraverso l'azione di dare e avere, fino a formare la base delle quattro posizioni individuale centrata su Dio. Questa persona diventa il tempio di Dio (1 Cor. 3:16), raggiunge la completa unità con Lui (Gv. 14:20) e acquisisce la natura divina; inoltre, sperimentando in sé il Cuore di Dio, conosce la Sua volontà e vive coerentemente con essa. La persona che vive in questo stato di perfezione diventa l'oggetto sostanziale della propria mente, che è a sua volta centrata su Dio, diventando così l'oggetto sostanziale di Dio stesso. Sia la mente che Dio provano gioia, perché possono percepire i loro rispettivi song-sang e hiong-sang attraverso lo stimolo che proviene dal loro oggetto sostanziale. Così, l'uomo che realizza la prima benedizione di Dio diventa l'oggetto di bene che dà gioia a Dio. Quest'individuo completo prova dentro di sé ogni sentimento di Dio, di gioia o di dolore, e non potrebbe mai commettere peccati, che causerebbero dolore a Dio, o addirittura perpetrare la Caduta.
Per realizzare la seconda benedizione di Dio, Adamo ed Eva, gli oggetti sostanziali divisi di Dio - dopo aver perfezionato le proprie rispettive individualità, arrivando quindi a riflettere appieno la duplice essenza di Dio - dovevano unirsi completamente come marito e moglie, generare figli, e formare la base delle quattro posizioni familiare, centrata su Dio. Ogni famiglia o società, nella quale si formi la base delle quattro posizioni con Dio come centro, è simile a un uomo di perfetto carattere. Come l'uomo centrato su Dio, che ne diventa l'oggetto sostanziale, anche tali famiglie e società diventano l'oggetto sostanziale di Dio. Dio e l'uomo allora, sentendo i propri song-sang e hiong-sang riflessi nella famiglia e nella società, provano felicità. Di conseguenza, quando l'uomo realizza la seconda benedizione di Dio, anch'essa diventa un oggetto di bene per la gioia di Dio.
Per capire come l'uomo stabilisca un oggetto di bene per la gioia di Dio realizzando la terza benedizione, dobbiamo prima comprendere la relazione di tipo song-sang e hiong-sang che esiste tra l'uomo e il creato. Prima di creare l'uomo, Dio fece tutte le cose a immagine del carattere interiore e della forma esteriore, che avrebbe poi dato all'uomo stesso. Così, l'uomo è una sintesi di tutti gli elementi sostanziali del mondo creato. Ecco perché l'uomo viene definito come microcosmo.
Dio iniziò il lavoro della creazione partendo dagli animali d'ordine inferiore, e passando poi a creare quelli con funzioni più complesse. Solo alla fine Dio creò l'uomo, con le attribuzioni più elevate. Perciò, l'uomo contiene in sé la struttura, gli elementi e le qualità essenziali degli animali. Le corde vocali umane, ad esempio, sono tanto sofisticate da riuscire ad imitare i suoni emessi da tutti gli animali. Nell'uomo si può trovare la bellezza delle forme e delle linee di qualsiasi creatura, per cui gli artisti affinano la propria arte dipingendo modelli di nudo.
L'uomo e le piante hanno struttura e funzioni diverse, ma sono simili nel fatto di essere, l'uno e le altre, formati da cellule. L'uomo contiene in sé anche la struttura, gli elementi e le qualità essenziali delle piante. La foglia di una pianta, ad esempio, corrisponde, quanto alle funzioni, al polmone umano: come la foglia assorbe dall'aria l'anidride carbonica, il polmone umano assorbe l'ossigeno. Il tronco, lo stelo e i rami della pianta corrispondono al sistema circolatorio umano, nella loro funzione di fornire nutrimento a tutto il corpo. La radice della pianta corrisponde allo stomaco e all'intestino dell'uomo, che assorbono il nutrimento. La forma e le funzioni dello xilema e del floema corrispondono, a loro volta, a quelle del sistema arterioso e venoso umano. L'uomo è anche composto di terra, acqua e aria: di conseguenza, contiene in sé anche elementi minerali. Inoltre, la struttura della terra è simile a quella del corpo umano. La crosta terrestre è coperta di piante, nello strato sottostante esistono corsi d'acqua sotterranei e, ancora più in profondità, si estende la lava fusa circondata da rocce. Tutto ciò corrisponde da vicino a quanto possiamo riscontrare nella struttura del corpo umano, la cui pelle è coperta da peli; all'interno dei tessuti scorrono i vasi sanguigni e, più all'interno ancora, troviamo lo scheletro e il midollo spinale.
La terza benedizione di Dio significa la perfezione del dominio dell'uomo sul creato. Per realizzare questa benedizione, l'uomo deve stabilire la base delle quattro posizioni del dominio, centrata su Dio. A tal fine l'uomo, come oggetto sostanziale a immagine di Dio, e l'universo, come Suo oggetto sostanziale simbolico, si scambiano amore e bellezza, fino a unirsi completamente.3
Il creato è il partner oggettivo, che mostra in ogni suo aspetto il song-sang e lo hiong-sang dell'uomo. Perciò, l'uomo centrato su Dio è stimolato dalla percezione dei propri song-sang e hiong-sang manifestati nel creato, suo oggetto sostanziale, e per questo prova gioia. Quando l'uomo e il creato si uniscono completamente e insieme prendono la posizione di terzo partner oggettivo di Dio, Egli è stimolato dalla percezione dei propri song-sang e hiong-sang originali in tale oggetto e prova gioia. Perciò, quando l'uomo realizza la terza benedizione di Dio, questa diventa un altro oggetto di bene per la gioia di Dio.
Se lo scopo di creazione di Dio si fosse realizzato in questo modo, si sarebbe stabilito sulla terra un mondo ideale, senza traccia di peccato. Chiamiamo questo mondo il Regno dei Cieli in terra. L'uomo vissuto nel Regno dei Cieli in terra, arrivato al termine della propria esistenza, avrebbe automaticamente trasmigrato nel mondo dello spirito, dove avrebbe goduto della vita eterna nel Regno dei Cieli spirituale. Da tutto quanto abbiamo spiegato finora possiamo comprendere che il Regno dei Cieli è un mondo che assomiglia all'uomo che ha perfezionato la propria individualità in conformità al carattere e alla forma originali di Dio. Come nell'uomo i comandi della mente vengono trasmessi a tutto il corpo attraverso il sistema nervoso centrale, facendo sì che il corpo operi per un determinato scopo, così, nel Regno dei Cieli, i comandi di Dio vengono trasmessi a tutti i suoi figli tramite i Veri Genitori, facendo sì che tutti si orientino verso un unico scopo.
 

SEZIONE 4
IL VALORE ORIGINALE

 
4.1     IL PROCESSO E IL CRITERIO PER LA DETERMINAZIONE DEL VALORE ORIGINALE
 
Come si determina il valore originale della creazione di un essere? Il valore di un'entità può essere determinato dalla relazione tra lo scopo della sua esistenza e il desiderio che l'uomo nutre per essa. Più precisamente, il valore di un'entità non è un attributo inerente, prefissato al momento della sua creazione, ma si stabilisce invece attraverso la relazione reciproca tra lo scopo dell'entità nel contesto dell'ideale di creazione di Dio e il desiderio originale dell'uomo di valorizzarne le peculiari qualità. Il vero valore di un'entità emerge quando essa, come oggetto in una relazione di dare e avere con un uomo, concorre a formare una base delle quattro posizioni centrata su Dio, in modo che la loro unione diventi il terzo oggetto di Dio. Come si pone il criterio per stabilire il valore originale? Poiché il valore originale di un'entità è determinato dalla sua partecipazione a una base delle quattro posizioni, e il centro di quest'ultima è Dio, Dio stesso determina il criterio del valore. Poiché Dio è assoluto, il valore originale di un oggetto, in base a tale criterio, deve anch'esso essere assoluto.
Consideriamo una rosa. La sua bellezza originale si determina quando si compiono sia lo scopo per cui Dio ha creato quel fiore che il desiderio, donato da Dio all'uomo, di apprezzarne e valorizzarne la bellezza. Per spiegare la cosa in un altro modo, un uomo ideale prova la massima gioia quando il suo desiderio di perseguire la bellezza è soddisfatto dallo stimolo emotivo datogli dal fiore. In quel momento, il fiore manifesta la sua bellezza originale. Tale bellezza diventa assoluta quando realizza il proprio scopo inerente, che è quello di dare gioia completa al proprio soggetto. Il desiderio umano di apprezzare la bellezza del fiore è un aspetto del desiderio di percepire i tratti della propria natura interiore e della propria forma esteriore attraverso un oggetto. Nel momento in cui si realizzano lo scopo per cui il fiore è stato creato e il desiderio dell'uomo di valorizzarlo, essi raggiungono uno stato di armoniosa unità come soggetto e oggetto.
Un'entità ottiene il suo vero valore quando raggiunge uno stato di armoniosa unità con un essere umano, diventando così il terzo partner oggettivo di Dio nella base delle quattro posizioni. Attraverso questo processo, il valore di tutte le cose si determina in modo assoluto, sulla base della relazione col criterio assoluto stabilito da Dio. Fino ad oggi, comunque, nessun oggetto ha raggiunto il valore assoluto; il valore è rimasto relativo, perché la relazione con l'uomo caduto non è stata basata sull'ideale di creazione di Dio ma su scopi e desideri satanici.
 
4.2     IL SENTIMENTO, L'INTELLETTO E LA VOLONTÀ ORIGINALI; LA BELLEZZA, LA VERITÀ E LA BONTÀ ORIGINALI
 
La mente dell'uomo possiede tre facoltà: sentimento, intelletto e volontà; il corpo dell'uomo agisce in risposta alle direttive della mente. Quando il corpo risponde all'emotività, all'intelletto e alla volontà, le sue azioni perseguono rispettivamente i valori della bellezza, della verità e della bontà. Dio è il soggetto della mente umana, quindi è anche il soggetto del sentimento, dell'intelletto e della volontà dell'uomo. Un uomo che desidera realizzare il suo valore originale risponde al perfetto sentimento, al perfetto intelletto e alla perfetta volontà di Dio attraverso la mente ed agisce conseguentemente col corpo. Così, l'uomo manifesta i valori della bellezza originale, della verità originale e della bontà originale secondo il volere di Dio: la sua condotta mostrerà quindi, in questo caso, i valori della verità, della bellezza e della virtù originali.
 
4.3     AMORE E BELLEZZA, BENE E MALE, GIUSTIZIA E INGIUSTIZIA
4.3.1   AMORE E BELLEZZA
 
Nel formare una base comune, per unirsi come terzo oggetto di Dio e stabilire la base delle quattro posizioni, due entità, distinte manifestazioni delle caratteristiche duali di Dio, iniziano un'azione di dare e avere. In questo processo, la forza emotiva che il soggetto dà all'oggetto si chiama amore, mentre la forza emotiva che l'oggetto trasmette in risposta al soggetto si chiama bellezza. La forza dell'amore è attiva e lo stimolo della bellezza è passivo.
Nella relazione tra Dio e gli esseri umani, Dio dà amore come soggetto e gli esseri umani, quali oggetti, rispondono in bellezza. Nella relazione tra un uomo e una donna, l'uomo è il partner soggettivo che dà amore, mentre la donna è il partner oggettivo che risponde in bellezza. Nell'universo, gli uomini sono il soggetto che dà amore alla natura, mentre quest'ultima, come oggetto, risponde in bellezza. Comunque, quando soggetto e oggetto raggiungono la completa unità in armonia, l'amore si manifesta nella bellezza e la bellezza nell'amore. Ciò avviene perché, quando i due partner si uniscono in un movimento circolare, il soggetto agisce a volte come oggetto e l'oggetto come soggetto.
Nelle relazioni interpersonali, la bellezza che un subordinato dà in risposta all'amore di un superiore si chiama lealtà; la bellezza che i figli manifestano in risposta all'amore dei genitori si chiama pietà filiale; la bellezza che la moglie offre in risposta all'amore del marito si chiama fedeltà. Lo scopo dell'amore e della bellezza è quello di dare la possibilità a due esseri completi, che originano da Dio, di stabilire la base delle quattro posizioni e realizzare lo scopo della creazione. Condividendo amore e bellezza uno con l'altro, essi si fondono in un'unità armoniosa, che diventa il terzo oggetto di Dio.
Proseguendo, cerchiamo di comprendere la natura dell'amore di Dio. Se avessero raggiunto la perfezione, diventando ognuno un oggetto sostanziale di Dio e riproducendo ciascuno una delle Sue caratteristiche duali, Adamo ed Eva si sarebbero uniti come marito e moglie e avrebbero allevato i loro figli in una famiglia divina. Nel fare ciò, avrebbero sperimentato coi loro tre oggetti i tre tipi di amore originale: l'amore di genitore, l'amore coniugale e l'amore filiale (l'amore del primo, del secondo e del terzo oggetto). Solo allora avrebbero completato lo scopo dei tre oggetti e formato la base delle quattro posizioni, e questo avrebbe rappresentato il completamento del loro scopo di creazione.
L'amore di Dio è il soggetto dei vari tipi d'amore che fluiscono nella base delle quattro posizioni, e quindi si manifesta attraverso l'amore dei tre oggetti e costituisce la forza fondamentale che permette alla base delle quattro posizioni di esistere. Di conseguenza, la base delle quattro posizioni è il recipiente della perfetta bellezza, attraverso cui possiamo ricevere e apprezzare pienamente l'amore di Dio, è il luogo della perfetta gioia e la sorgente della bontà, e grazie ad essa si compie lo scopo della creazione.
 
4.3.2   BENE E MALE
 
Un atto o il suo risultato sono considerati bene quando realizzano lo scopo di creazione di Dio. Ciò avviene quando un soggetto e un oggetto, unendosi attraverso l'armonioso e spirituale dare e avere tra amore e bellezza, diventano il terzo oggetto di Dio e completano la base delle quattro posizioni. Al contrario, un atto o il suo risultato è chiamato male quando viola lo scopo di creazione di Dio, formando una base delle quattro posizioni sotto il dominio di Satana.
Per esempio, quando un individuo completa la prima benedizione di Dio e realizza il suo vero scopo, le azioni volte a questo fine sono buone e l'individuo stesso è buono. Tali azioni scaturiscono dal libero fluire dell'azione di dare e avere, in amore e bellezza, tra mente e corpo che si uniscono secondo il volere di Dio, formando la base delle quattro posizioni individuale. Se Adamo ed Eva avessero realizzato la seconda benedizione, formando una famiglia secondo lo scopo di creazione, le loro azioni volte a questo fine e la loro famiglia sarebbero state buone. In quelle azioni erano inclusi il loro unirsi come coppia, secondo il volere di Dio, attraverso l'armonioso e appassionato scambio d'amore e bellezza, e il concepire e allevare i loro figli, per stabilire così la base delle quattro posizioni familiare. Infine, quando l'uomo perfetto realizza la terza Benedizione, le azioni volte a questo fine e tutte le cose che l'uomo governa sono buone. Quando stabilisce una relazione con la natura, come secondo sé stesso, e le si unisce completamente, l'uomo forma un'unione che diventa il terzo oggetto di Dio. Si stabilisce così la base delle quattro posizioni del dominio.
Al contrario, quando l'uomo forma una base delle quattro posizioni sotto la schiavitù di Satana e realizza uno scopo contrario alle tre benedizioni di Dio, questo atto e il suo risultato sono chiamati male.
 
4.3.3   GIUSTIZIA E INGIUSTIZIA
 
La giustizia è la qualità che guida un uomo a ricercare la bontà e perseguirne lo scopo. L'ingiustizia è la caratteristica che guida un uomo a ricercare il male e perseguire scopi satanici. Una vita nella giustizia è assolutamente necessaria per raggiungere la bontà.

 
SEZIONE 5
IL PROCESSO DELLA CREAZIONE DELL'UNIVERSO E IL SUO PERIODO DI CRESCITA

 
5.1     IL PROCESSO DELLA CREAZIONE DELL'UNIVERSO
 
Secondo il racconto del libro di Genesi sulla creazione dell'universo, Dio creò la luce dal primordiale stato di caos, vuoto e oscurità. Egli separò poi le acque sotto il firmamento da quelle sopra il firmamento, divise la terra dall'oceano, creò le piante, i pesci, gli uccelli e i mammiferi, ed infine creò l'uomo. Tutto ciò richiese un periodo di sei "giorni". Da questo racconto possiamo ricavare che il processo della creazione dell'universo si sviluppò in un certo periodo di tempo, rappresentato da sei giorni.
Il processo della creazione, descritto nella Bibbia, contiene alcune assonanze con le teorie sull'origine e la formazione dell'universo enunciate dalla scienza moderna. Secondo la scienza, infatti, l'universo iniziò come un plasma in espansione: dal caos e dal vuoto si formarono i corpi celesti, che diedero la luce. Quando la terra incandescente si raffreddò, le eruzioni vulcaniche riempirono il firmamento d'acqua. La terra emerse e l'acqua discese sotto forma di pioggia, generando i continenti e gli oceani. Successivamente vennero a esistere, nell'ordine, le piante, i pesci, gli uccelli, i mammiferi e infine l'umanità. L'età della terra è calcolata in molti miliardi di anni. Considerando che il racconto biblico sulla creazione dell'universo, risalente a migliaia d'anni fa, coincide con le scoperte della ricerca scientifica moderna, abbiamo un'ulteriore conferma che le Sacre Scritture sono una rivelazione divina.
L'universo non nacque all'improvviso, già completo, astraendosi dal trascorrere del tempo. In realtà, sia la sua origine che il suo sviluppo richiesero un enorme periodo di tempo. Perciò, il tempo biblico di sei giorni per il completamento dell'universo non si riferisce letteralmente ad un numero di sei albe e tramonti, ma simboleggia sei ordinati periodi di tempo nel processo della creazione.
 
5.2     IL PERIODO DI CRESCITA PER LA CREAZIONE
 
Il fatto che sei giorni, e cioè sei periodi di tempo, furono necessari per completare la creazione dell'universo, implica che un certo periodo di tempo fu necessario anche per completare la creazione di ogni singola entità che compone l'universo. Inoltre, il libro di Genesi descrive in modo insolito il trascorrere di ciascun giorno della creazione (il tempo richiesto per la creazione di un'entità). Quando il primo giorno della creazione fu passato:

 

Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno - Gn. 1:5

 
L'arrivo del mattino dopo il passaggio di una sera e una notte, che dovrebbe essere considerato come il secondo giorno, è invece descritto come il primo. La Bibbia ne parla come del "primo giorno", per mostrare che ogni creatura deve attraversare un periodo di crescita, simboleggiato dalla notte, prima di raggiungere la perfezione, al mattino, e, salutando il nuovo sole, realizzare il suo ideale di creazione. Ogni fenomeno che avviene nell'universo porta frutto solo dopo un certo intervallo di tempo. Tutte le cose sono progettate per raggiungere la completezza solo dopo avere attraversato un prestabilito periodo di crescita.
 
5.2.1   I TRE STADI PROGRESSIVI DEL PERIODO DI CRESCITA
 
L'universo dispiega e manifesta la natura interiore e la forma esteriore originali di Dio secondo principi matematici. Quindi, possiamo dedurre che un aspetto della natura di Dio è quello matematico. Dio è la realtà unica e assoluta in cui le caratteristiche duali interagiscono in armonia; per questo, Egli è l'essere rappresentato dal numero tre. Tutti gli esseri creati, essendo stati concepiti a immagine di Dio, manifestano la propria esistenza, il proprio movimento e la propria crescita attraversando un percorso di tre stadi.
La base delle quattro posizioni, che è lo scopo di Dio nella creazione, doveva essere completata attraverso un processo in tre stadi: l'origine in Dio, il matrimonio tra Adamo ed Eva e la moltiplicazione dei figli. Per stabilire tale base e condurre un movimento circolare, un essere deve prima compiere l'azione in tre stadi di origine – divisione - unione e completare lo scopo dei tre oggetti, in cui ogni posizione interagisce con le altre tre. Per analogia, qualsiasi corpo, per essere stabile, dev'essere sostenuto almeno in tre punti. Di conseguenza, ogni cosa raggiunge la perfezione attraversando ordinatamente i tre stadi di crescita: lo stadio di formazione, lo stadio di crescita e lo stadio di completamento.
Nella natura, molte cose appaiono in gruppi di tre. Esistono i tre regni minerale, vegetale e animale. La materia si manifesta nei tre stati gassoso, liquido e solido. La maggior parte delle piante è composta da tre parti: radici, rami e foglie. Gli animali hanno capo, corpo ed arti. Ci sono molti esempi del numero tre anche nella Bibbia. L'uomo, infatti, non poté realizzare lo scopo della sua esistenza perché cadde prima d'aver completato i tre stadi del periodo di crescita: così, nel rinnovare il suo impegno verso tale scopo, l'uomo deve attraversare i tre stadi. Nella provvidenza di restaurazione, Dio ha lavorato per reclamare il numero tre e ciò spiega perché ci siano tanti passaggi biblici e tante fondazioni, basati sul numero tre: la Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo); i tre livelli del Paradiso; i tre Arcangeli; i tre livelli dell'arca di Noè; i tre voli della colomba fuori dall'arca dopo il diluvio; le tre offerte di Abramo; i tre giorni di viaggio prima del sacrificio d'Isacco. Nel corso di Mosè troviamo i tre giorni della piaga dell'oscurità, i tre giorni di purificazione all'inizio dell'Esodo, i tre periodi di quaranta giorni del viaggio in Canaan ed i tre giorni di purificazione sotto la guida di Giosuè appena prima dell'attraversamento del fiume Giordano. Nella vita di Gesù vediamo tre decenni di vita privata seguiti da tre anni di ministero pubblico, i tre Magi dall'est che portarono tre doni, i tre discepoli, le tre tentazioni, le tre preghiere nel giardino di Getsemani, le tre volte in cui Pietro rinnegò Gesù, le tre ore d'oscurità dopo la crocifissione e i tre giorni di Gesù nella tomba prima della resurrezione.
Quando caddero i primi antenati? Mentre erano nel loro periodo di crescita e ancora immaturi. Se l'uomo fosse caduto dopo avere raggiunto la perfezione, sarebbe irragionevole credere nell'onnipotenza di Dio. Se l'uomo fosse caduto dopo essere diventato la perfetta incarnazione del bene, allora il bene stesso sarebbe imperfetto e - dovremmo concludere - anche Dio, come fonte del bene, sarebbe imperfetto. E' scritto nel libro di Genesi che Dio avvisò Adamo ed Eva:
Ma del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai - Gn. 2:17
Adamo ed Eva potevano scegliere d'ignorare la Parola di Dio e perdere così la vita o ascoltarla e vivere. Il fatto che avessero le due possibilità di cadere o diventare perfetti, dimostra ch'erano ancora in uno stato d'immaturità. L'universo fu progettato per raggiungere la perfezione dopo un certo periodo di crescita, descritto nella Bibbia come sei giorni e l'uomo, come parte della creazione di Dio, è anch'esso legato a questo Principio. In quale stadio del periodo di crescita caddero i primi esseri umani? In cima allo stadio di crescita. Ciò può essere dimostrato esaminando le circostanze della Caduta e la storia della provvidenza di restaurazione, e può essere chiarito ulteriormente con un attento studio di questo libro.
 
5.2.2   LA DIMENSIONE DEL DOMINIO INDIRETTO
 
Durante il periodo di crescita, tutte le creature crescono in virtù della autonomia e del dominio forniti dal Principio Divino. Dio, autore del Principio, può entrare in relazione solo coi frutti della crescita basata sul Principio. In questo modo, Egli governa tutte le cose indirettamente. Chiamiamo questo periodo di crescita la dimensione del dominio indiretto di Dio, e cioè del dominio che si basa sulle realizzazioni tramite il Principio.
Tutte le cose raggiungono la perfezione dopo essere passate attraverso un periodo di crescita (la dimensione del dominio indiretto), in virtù dell'autonomia e del dominio forniti dal Principio Divino. L'uomo, invece, è stato creato in modo che la sua crescita richieda, in aggiunta alla guida fornita dal Principio, il compimento di una parte di responsabilità. Così, per attraversare vittoriosamente il periodo di crescita e raggiungere la perfezione, l'uomo deve esercitare la propria responsabilità. Dal Comandamento che Dio diede ad Adamo ed Eva (Gn. 2:17), sappiamo altresì che i primi antenati avevano la responsabilità di credere nella Parola di Dio e non mangiare il frutto. Disobbedire a Dio e cadere non dipese quindi da Dio, ma da loro stessi. Quindi, che l'uomo raggiunga la perfezione oppure no, non dipende soltanto dal potere creativo di Dio, ma richiede anche la realizzazione della responsabilità umana. Nella Sua funzione di Creatore, Dio creò gli esseri umani in modo che potessero attraversare il periodo di crescita (la dimensione del dominio indiretto) e ottenere la perfezione solo completando la loro parte di responsabilità. Perciò, Dio non interferisce nella responsabilità umana.
Ci sono diverse ragioni per le quali Dio dotò l'uomo di una parte di responsabilità. Completando quella responsabilità, nella quale neppure Dio poteva interferire, l'uomo avrebbe potuto ereditare la natura creativa di Dio e partecipare alla Sua grandiosa opera. Dio voleva che l'uomo ottenesse la proprietà del creato e si rendesse degno di governarlo, nella posizione di creatore (Gn. 1:28), proprio come Dio governa l'uomo come suo Creatore. Questa è la differenza principale tra gli esseri umani e il resto del creato.
Realizzando la nostra responsabilità, noi ereditiamo la dimensione creativa di Dio e otteniamo il dominio su tutte le cose, inclusi gli angeli. Dio ci mette davanti un corso che, attraverso la dimensione del dominio indiretto, ci porta a raggiungere la perfezione. Noi uomini caduti, che non siamo ancora qualificati per dominare il creato, dobbiamo completare la nostra responsabilità secondo il Principio di restaurazione. Così facendo, possiamo progredire attraverso la dimensione del dominio indiretto e quindi restaurare il nostro diritto di governare tutte le cose, incluso Satana. Questo è l'unico modo in cui possiamo realizzare lo scopo di creazione. La provvidenza divina di salvezza è stata prolungata per così tanto tempo perché le figure centrali, responsabili della provvidenza di restaurazione, hanno commesso ripetuti errori, mentre cercavano di compiere la loro parte di responsabilità, nella quale nemmeno Dio poteva interferire.
Per quanto grande possa essere, la grazia salvifica della croce di Cristo che bussa alla nostra porta è vana, se non fortifichiamo la nostra fede, come nostra parte di responsabilità. Fu responsabilità di Dio donarci il beneficio della resurrezione attraverso la crocifissione di Gesù, ma credere o non credere è una responsabilità esclusivamente personale (Gv. 3:16; Ef. 2:8; Rm. 5:1).
 
5.2.3   LA DIMENSIONE DEL DOMINIO DIRETTO
 
Cos'è la dimensione del dominio diretto di Dio e qual è il suo scopo? Gli esseri umani vivono nella dimensione del dominio diretto quando, come soggetto e oggetto, si fondono nell'amore di Dio per formare la base delle quattro posizioni e unirsi completamente col cuore a Dio. In questa dimensione, gli uomini condividono liberamente e pienamente amore e bellezza, seguendo la volontà del loro soggetto e realizzando lo scopo di bontà. Quella del dominio diretto è la dimensione della perfezione, essenziale per la realizzazione dello scopo di creazione.
Cosa significa il dominio diretto di Dio sugli esseri umani? Dopo aver perfezionato sé stessi come individui centrati su Dio, Adamo ed Eva avrebbero vissuto insieme completamente uniti, formando la base delle quattro posizioni nella loro famiglia. Vivendo in unità col Cuore di Dio, avrebbero condotto una vita di bontà, condividendo la pienezza dell'amore e della bellezza, con Adamo come capofamiglia. Nella dimensione del dominio diretto di Dio, gli uomini sperimenteranno intensamente il Cuore di Dio in sé stessi, conosceranno la Sua volontà e la trasferiranno nelle loro azioni. Proprio come ogni parte del corpo si muove spontaneamente rispondendo agli impulsi della mente, le persone attueranno la volontà di Dio spontaneamente, seguendo i desideri che Egli sente profondamente nel Suo Cuore. In questo stato di perfetta risonanza si completa lo scopo di creazione. Come sarà la natura, quando vivrà sotto il dominio diretto dell'uomo? Quando un uomo pienamente maturo e le diverse cose della natura, ad esso oggettive, si pongono in relazione tra loro, formano insieme una base delle quattro posizioni. Gli uomini in totale risonanza col Cuore di Dio governeranno la natura, in un fluire libero di amore e bellezza, e l'intero universo realizzerà il bene. In tal modo, gli uomini eserciteranno il dominio diretto su tutte le cose.

 
SEZIONE 6
IL MONDO IMMATERIALE E IL MONDO MATERIALE, CON AL CENTRO L'UOMO

 
6.1     IL MONDO IMMATERIALE E IL MONDO MATERIALE COME REALTÀ SOSTANZIALI
 
L'universo fu creato sul modello dell'uomo, che, a sua volta, fu creato a immagine delle caratteristiche duali di Dio. Perciò, la struttura dell'universo e di ogni sua entità riproduce quella dell'uomo, che consiste fondamentalmente di mente e corpo.4 In analogia alla mente e al corpo dell'uomo, nell'universo esistono il mondo immateriale e quello materiale, entrambi reali e sostanziali. Il mondo immateriale si chiama così perché non può essere percepito attraverso i cinque sensi fisici, ma solo attraverso i nostri cinque sensi spirituali. Chi ha esperienze spirituali può testimoniare che il mondo immateriale appare reale quanto il mondo materiale in cui viviamo. Questi due mondi insieme formano il cosmo.
Il corpo non può agire distaccato dalla propria relazione con la mente, e un uomo non può agire nella verità, senza una relazione con Dio. Allo stesso modo, il mondo materiale non può manifestare il proprio vero valore, al di fuori della relazione col mondo immateriale. Inoltre, proprio come non possiamo discernere il carattere di un uomo senza comprenderne la mente, e non possiamo intendere il senso fondamentale dell'esistenza umana senza capire Dio, così non possiamo conoscere la natura e la struttura del mondo materiale senza una comprensione della natura e della struttura del mondo immateriale. Quest'ultimo, detto anche mondo spirituale, è nella posizione soggettiva nei confronti del mondo materiale, che riveste invece la posizione oggettiva ed è come un'ombra del primo (Eb. 8:5). Quando, alla fine della nostra esistenza terrena, abbandoniamo il corpo fisico, entriamo nel mondo spirituale per vivere lì eternamente come spiriti.
 
6.2     LA POSIZIONE DELL'UOMO NEL COSMO
 
La posizione dell'uomo nel cosmo può essere definita in tre modi. Primo, Dio creò gli uomini perché fossero signori dell'universo (Gn. 1:28).L'universo non ha di per sé percezione interiore di Dio, né Egli lo governa direttamente. Dio ha piuttosto dotato l'uomo della percezione di tutte le cose dell'universo, delegandolo poi a dominarle direttamente. Dio creò il corpo umano con gli elementi del mondo fisico, quali l'acqua, l'argilla, l'aria, per permettergli di percepirli e dominarli. Affinché potessimo percepire e dominare anche il mondo spirituale, Dio creò il nostro spirito con gli stessi elementi spirituali che compongono il mondo spirituale. Sul monte della Trasfigurazione, Mosè ed Elia, che erano morti centinaia di anni prima, apparvero a Gesù e dialogarono con lui (Mt. 17:3). Si trattava realmente degli spiriti di Mosè ed Elia, e Gesù poté conversare con loro ed essere glorificato davanti a loro. Gli esseri umani, quindi, sono composti di carne e di spirito e possono dominare sia il mondo fisico che quello spirituale.
Secondo, Dio creò l'uomo per essere il mediatore e il centro dell'armonia del cosmo. Quando il corpo e lo spirito di un uomo si uniscono attraverso l'azione di dare e avere, diventando l'oggetto sostanziale di Dio, anche il mondo fisico e quello spirituale possono avere un'azione di dare e avere, centrata su quell'uomo. Si raggiunge così un'integrazione armoniosa, in cui il cosmo risponde a Dio. Come l'aria che permette ai due poli del diapason di risuonare, un vero uomo agisce come mediatore e centro dell'armonia tra i due mondi. La capacità di comunicare tra i due mondi può essere paragonata a una radio o una televisione, che trasforma onde invisibili in immagini e suoni percettibili. Così, l'uomo può convogliare dettagliatamente nel mondo fisico le realtà del mondo dello spirito.
Terzo, Dio creò gli esseri umani come contenitori sostanziali delle essenze di tutte le cose del cosmo. Dio creò l'universo proiettando e sviluppando in innumerevoli forme sostanziali il preesistente prototipo della natura interiore e della forma esteriore dell'uomo. Lo spirito dell'uomo incapsula tutti gli elementi della dimensione spirituale, dato che Dio creò tale dimensione come proiezione della natura interiore e della forma esteriore dello spirito umano. Il corpo dell'uomo incapsula tutti gli elementi della dimensione fisica, dato che questa fu creata da Dio come proiezione della natura interiore e della forma esteriore del corpo umano. Di conseguenza, poiché gli esseri umani contengono in sé le essenze di tutte le cose del cosmo, ogni uomo è un microcosmo.
Tuttavia, a causa della Caduta dell'uomo, l'universo perse il suo signore. San Paolo scrisse:

 

La creazione con brama intensa aspetta la manifestazione dei figliuoli di Dio - Rm. 8:19

 
cioè degli uomini che hanno restaurato il loro stato originale. Tragicamente, con la Caduta dell'uomo, che avrebbe dovuto essere il centro dell'armonia universale, il dare e avere tra il mondo spirituale e quello fisico fu spezzato. I due mondi sono diventati incapaci d'integrarsi e armonizzarsi. A causa di questa divisione, Paolo continuò:

 

Tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio - Rm. 8:22

 
Gesù venne come nuovo Adamo, perfetto nel corpo e nello spirito, come microcosmo del cosmo. Ecco perché è scritto:

Iddio ha posto ogni cosa sotto i piedi di esso - 1 Cor. 15:27

 
Gesù è il nostro Salvatore, venuto nel mondo per aprire la strada agli uomini caduti, perché diventino perfetti com'egli è perfetto. Gesù parlerà al nostro cuore, per convincerci a credere in lui e unirci completamente a lui.
 
6.3     LA RELAZIONE RECIPROCA TRA IL SÉ FISICO E IL SÉ SPIRITUALE
 
6.3.1   LA STRUTTURA E LE FUNZIONI DEL SÉ FISICO
 
Il sé fisico è formato dalle caratteristiche duali di mente fisica, soggetto, e corpo fisico, oggetto. La mente fisica dirige il corpo fisico affinché mantenga le funzioni necessarie per la propria sopravvivenza, protezione e riproduzione. L'istinto, per esempio, è un aspetto della mente fisica dell'animale. Per crescere in buona salute, il sé fisico deve ricevere un nutrimento adeguato: deve assorbire aria e luce solare, che sono nutrimenti intangibili di tipo yang, e mangiare cibo e bere acqua, che sono nutrimenti tangibili di tipo yin. Il corpo ha un dare ed avere con tali tipi di nutrimento, attraverso i sistemi digestivo e circolatorio.
La condotta, buona o cattiva, del sé fisico è il fattore principale che determina lo sviluppo, nel bene o nel male, del sé spirituale, poiché il sé fisico fornisce gli elementi, che noi chiamiamo elementi di vitalità, al sé spirituale. Nella nostra esperienza quotidiana, la mente gioisce quando il sé fisico compie buone azioni, ma prova ansietà dopo avere compiuto azioni malvagie, a causa del fatto che gli elementi di vitalità, infusi nel sé spirituale, possono essere buoni o cattivi a seconda delle azioni del sé fisico.
 
6.3.2   LA STRUTTURA E LE FUNZIONI DEL SÉ SPIRITUALE
 
Il nostro sé spirituale, o spirito, è una realtà incorporea ma sostanziale, che può essere percepita soltanto attraverso i sensi spirituali, e che è soggetto rispetto al sé fisico. Il nostro spirito, che ha le stesse sembianze del corpo fisico, può comunicare direttamente con Dio ed è creato per governare il mondo incorporeo, inclusi gli angeli. Dopo aver abbandonato il sé fisico, noi viviamo nella dimensione spirituale per l'eternità. Il motivo per cui desideriamo la vita eterna, è che la nostra essenza interiore è il sé spirituale, che ha natura eterna. Il sé spirituale è formato dalle caratteristiche duali di mente spirituale, soggetto, e corpo spirituale, oggetto. La mente spirituale è il centro del sé spirituale ed è il luogo della presenza di Dio.
Lo spirito cresce attraverso l'azione di dare e avere tra due tipi di nutrimento: gli elementi di vita, di tipo yang, che provengono da Dio, e gli elementi di vitalità, di tipo yin, che provengono dal sé fisico. Il sé spirituale non soltanto riceve elementi di vitalità dal sé fisico, ma fornisce in cambio a quest'ultimo elementi spirituali. L'uomo che riceve una grazia da uno spirito celeste subisce molti cambiamenti positivi nel proprio sé fisico: sente una gioia infinita e si sprigiona in lui una nuova forza, capace persino di guarirlo dalle malattie. Tali fenomeni avvengono perché il sé fisico riceve elementi spirituali dal sé spirituale.
Lo spirito può crescere soltanto quando è incarnato. Così, la relazione tra il sé fisico e il sé spirituale è simile a quella tra un albero e i suoi frutti. Quando la mente fisica obbedisce alla mente spirituale e il sé fisico agisce perseguendo uno scopo buono, che proviene dalla mente spirituale, il sé fisico riceve elementi spirituali dal sé spirituale e cresce sano. In cambio, il sé fisico fornisce buoni elementi di vitalità al sé spirituale, mettendolo in condizione di crescere al meglio, nella direzione del bene.
La verità illumina i desideri più profondi della mente spirituale. L'uomo deve prima comprendere questi riposti desideri, attraverso la verità, e poi tradurre tale comprensione in azioni, realizzando la propria responsabilità. Soltanto allora gli elementi spirituali e gli elementi di vitalità entrano in relazione, e permettono all'uomo di progredire nel bene. La relazione tra gli elementi spirituali e gli elementi di vitalità è una relazione di natura interiore e forma esteriore. Dato che ognuno ha in sé elementi spirituali costantemente attivi, anche l'uomo malvagio ha una mente originale orientata al bene. Nonostante ciò, a meno che tale persona effettivamente non viva una vita di bontà, gli elementi spirituali non potranno entrare correttamente in relazione con gli elementi di vitalità né il corpo fisico li potrà ricevere e godere di buona salute.
Da tutto quanto abbiamo esposto si può dedurre che il sé spirituale può ottenere la perfezione solo durante la vita fisica. La mente spirituale guida il sé spirituale mentre questo cresce sul terreno del sé fisico. La crescita verso la perfezione si sviluppa attraverso i tre stadi progressivi, com'è stabilito dal Principio di Creazione. Uno spirito nello stadio di formazione della vita si chiama spirito in formazione, nello stadio di crescita si chiama spirito di vita e nello stadio di completamento si chiama spirito divino.
Uno spirito matura pienamente come spirito divino quando il sé spirituale e il sé fisico si uniscono in una perfetta azione di dare ed avere centrata su Dio, formando la base delle quattro posizioni. Uno spirito divino può percepire chiaramente e completamente la realtà del mondo spirituale, la quale, manifestandosi attraverso il corpo, provoca fenomeni fisiologici riconoscibili dai cinque sensi fisici. Le persone di spirito divino, grazie a tale risonanza col mondo spirituale, costruiscono il Regno di Dio in terra e poi, quando lasciano il corpo fisico, vanno a vivere nel Regno di Dio in cielo, come uomini in spirito. Per questo motivo, il Regno di Dio in cielo non potrà essere realizzato che successivamente al Regno di Dio in terra.
Tutte le sensibilità di un uomo in spirito sono coltivate attraverso la relazione reciproca col sé fisico durante la vita terrena. Perciò, solo l'uomo che raggiunge la perfezione ed è totalmente immerso nell'amore di Dio durante la sua vita in terra può gioire pienamente nell'amore divino, come uomo in spirito, dopo la sua morte. Il sé spirituale sviluppa tutte le sue qualità mentre vive nel sé fisico. Una condotta peccaminosa, durante la vita terrena, rende sempre più malvagio e brutto lo spirito dell'uomo caduto, mentre la grazia della redenzione dai peccati, ricevuta durante la vita terrena, apre allo spirito la strada della bontà. Perciò, per salvare l'umanità peccatrice, Gesù dovette venire sulla terra nella carne. Dobbiamo vivere una vita di bontà mentre siamo sulla terra. Gesù diede a Pietro le chiavi del Regno dei Cieli quando Pietro era ancora vivo sulla terra (Mt. 16:19), e, poiché l'obiettivo primario della provvidenza di restaurazione doveva essere perseguito sulla terra, gli disse anche:
Tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo - Mt. 18:18
Non è Dio a stabilire se lo spirito di un uomo, dopo la morte, vada in cielo o all'inferno, quanto invece la condizione dello spirito stesso. Gli uomini sono creati in modo che, una volta raggiunta la perfezione, possano pienamente respirare l'amore di Dio. Coloro che commettono peccati sulla terra, menomano il loro spirito di tale capacità. Stare di fronte a Dio, il centro del Vero Amore, è per loro un'agonia. Per questo, scelgono volontariamente di vivere nell'inferno, lontani dall'amore di Dio. Dato che lo spirito dell'uomo può crescere soltanto sul terreno del sé fisico, la moltiplicazione degli spiriti umani avviene insieme alla moltiplicazione dei corpi fisici, e cioè durante la vita terrena.
 
 
6.3.3   LA MENTE SPIRITUALE, LA MENTE FISICA E LA LORO RELAZIONE
 
La mente umana consiste di mente spirituale e mente fisica. Queste hanno una relazione simile a quella che esiste tra il carattere interiore e la forma esteriore e, quando si uniscono attraverso l'azione di dare e avere, con Dio quale centro, formano un'unica entità funzionale, che guida il sé spirituale e il sé fisico ad armonizzarsi verso il raggiungimento dello scopo di creazione. Quest'entità unificata è la mente dell'uomo.
La coscienza è quella facoltà della mente umana che, per virtù innata, ci dirige costantemente verso ciò che crediamo bene. Tuttavia, a causa della Caduta, gli uomini sono diventati ignoranti di Dio e del criterio assoluto del bene. Per questa ragione, non siamo capaci di stabilire un giusto parametro di giudizio per la nostra coscienza. Poiché i criteri del bene variano, anche i parametri della nostra coscienza fluttuano e questo causa frequenti dispute, anche tra coloro che invocano una vita secondo coscienza.
La mente originale è quella facoltà della mente umana che persegue il bene assoluto. È in relazione con la coscienza come il carattere interiore nei confronti della forma esteriore. Una persona è diretta dalla propria coscienza a perseguire il bene secondo un proprio criterio, anche quando, a causa dell'ignoranza, tale criterio differisce da quello originale. Comunque, la mente originale, essendo sensibile alla giusta direzione, rifiuta i falsi criteri e lavora per correggere la coscienza. Finché la nostra mente spirituale e la nostra mente fisica sono sotto il dominio di Satana, l'entità funzionale che si forma attraverso la loro azione di dare e avere è la mente malvagia, che ci spinge costantemente a fare del male. La nostra mente originale e la nostra coscienza, con sforzo disperato, ci guidano a rifiutare la mente malvagia e i cattivi desideri, per collegarci alla bontà, per spezzare i rapporti con Satana e per riportarci vicino a Dio.